Hanno scritto:
M. Afferri, V. Balsebre, T. Carpentieri, C. Cipriani, A. Colombo, A. Costalpietra, E. De Giorgio, A. D'Elia, G. Dell'Anna, M. De Marco, M Di Tursi, L. Galante, M. Giannandrea, L. Giannone, S. Greco, M Guastella, B. Hickey, I. Laudisa, G. Invitto, P. Liaci, C. Lorenzo, A. Marino, A. Massari, M. Nocera, A. Orlando, L. Palmieri, M. Pizzarelli, R. Polo, M.P. Romano, M. Schiattone, E. Spera.


'Eco-assemblaggi popolati da avanzi dell’esistenza, elementi di montaliana memoria più che oggetti decontestualizzati; comunemente considerati scarti, gli inserti materici, nel rigore intellettuale dell’artista, rinascono, in forme sublimi, a nuova e vigorosa vita'.

'La sua produzione si colloca in una dimensione ambigua, propriamente metamorfica, solo all’apparenza fittizia; un limbo in cui si confrontano razionalità e mistero, ordinata complessità fenomenica e sensibilità soggettiva. Nell’intercalare tra realtà e sogno, l’artista concepisce la sua favolistica visione del mondo'.

[C.Cipriani]

 

'Sono stato tentato, di fronte alle sue opere, di chiedermi se l’arte non avesse riacquistato la sua funzione essenziale, essere cioè la ricerca mai appagata di una bellezza, anche se questa,in fondo, resta misteriosa. L’arte moderna ha certamente dimostrato che non occorrono più materiali preziosi per garantire l’alta qualità dei risultati o anche la loro durata, Vittorio Dimastrogiovanni ne è un esempio, con in più la consapevolezza che le sue opere non corrono il rischio della obsolescenza, e soprattutto conservano, più delle tecnologie avanzate, la densità dell’impronta umana'.

'Si percepisce chiaramente con che cura, ma si potrebbe dire con che amore egli tratta i materiali, tutti, è il caso di ricordare, residuali, in fondo il suo è un modo per allungarne la vita. Certo è difficile, come già detto, dare una definizione della qualità, ma non v’è dubbio che il tipo di tecnica usata richiede inevitabilmente una abilità, dalla quale dipende la qualità del risultato e questa si potrebbe anche riconoscere nella piacevolezza visiva dei materiali'.

[L. Galante]

 

'..il pesciolino e la lumachina, abitanti del mare e della terra, dense di rimandi simbolici, che alludono a una natura trascurata dall’uomo. Sensuali mutamenti, meticolosità artigianale e atmosfere oniriche sono le coordinate entro cui si muove l’artista, autorevole esponente della pittura novecentesca salentina e ricercato interprete di una realtà da sogno'.

[M. Guastella]